ambiti di applicazione

Oltre all’intervento clinico con l‘Individuo, il training abiliterà al lavoro con la Coppia, la Famiglia, le Istituzioni Scolastiche, le Organizzazioni lavorative (aziende ed enti pubblici) e tutti quei contesti socio-culturali in cui occorre far fronte a degrado ma anche attuare percorsi di prevenzione come cura del sociale.

Gli Psicoterapeuti specializzati presso la nostra Scuola saranno capaci di operare in multiformi setting attraverso varie metodologie: Gruppi Balint, Grande Gruppo, Social Dreaming, Psicodramma Analitico Junghiano, Artiterapia, ove si apprenderà attraverso l’esperienza emotiva, in un processo di cambiamento personale dei propri assetti mentali.

La clinica Analitica Individuale e di Gruppo a cui formiamo è applicabile non solo a interventi con adolescenti, giovani adulti, coppie e famiglie ma anche a contesti istituzionali, a organizzazioni lavorative, contesti educativi (scuole e comunità) e a interventi in situazioni di crisi sociali (profughi, tracolli economici) o di emergenza collettiva (catastrofi naturali, eventi terroristici, guerre). Attenzione sarà inoltre posta all’eziologia e all’intervento rispetto ai fenomeni dei fondamentalismi, della criminalità organizzata, delle conseguenze dell’attuale crisi economica ed ecologica, delle nuove dipendenze (soprattutto dal internet e gioco d’azzardo), fino a considerare le derive delle sette (“cyber-utopismo” e “transhuman”). Ciò che ci caratterizza è una specifica attenzione al disagio psichico individuale e collettivo nell’attuale terzo millennio. Ciò comporta un training al ‘saper-fare’ che integri, in un approccio multidisciplinare, conoscenze e pratiche della psicologia dinamica individuale e di gruppo, antropologiche, neuroscientifiche ed etnologiche, per una visione e intervento multidimensionali, per corrispondere alla cura di persone che soffrono delle nuove forme psicopatologiche legate ai cambiamenti sociali e valoriali della società contemporanea.

 

FINALITA’ E OBIETTIVI

La Specializzazione in Psicoterapia Gruppoanalitica e Polisanalisi (SPGP) ha come obiettivo quello di formare professionisti della salute mentale che siano in grado di applicare con rigore studi, ricerche e clinica a orientamento psicodinamico alla cura di individui, gruppi, organizzazioni lavorative e istituzioni. Perciò particolare attenzione sarà dedicata alle specifiche problematiche e alle psicopatologie più significative del mondo contemporaneo, nella prospettiva di una Psicoterapia che sia in grado anche di focalizzarsi su una serie di disagi che sono la conseguenza di eventi macrosociali con forte rilevanza nella quotidianità degli individui, come ad esempio: i fenomeni migratori, le crisi economiche e politiche, le catastrofi naturali, gli attentati terroristici, i fondamentalismi, le xenofobie; ciò rende anche ragione del termine “Polisanalisi”, che abbiamo riportato nella denominazione. Tale termine, lo ribadiamo, non si riferisce ad un ulteriore modello teorico-clinico ma intende semplicemente esplicare tali ulteriori ambiti di applicazione della Gruppoanalisi, con ciò anche cogliendo gli stimoli provenienti dal nuovo paradigma scientifico della complessità (Morin, 1977, 1980, 1986) che ci spinge a includere nuovi saperi, per una visione multidimensionale (Pontalti, 2019). 

Secondo il nostro approccio la psicoterapia deve permettere ai pazienti, oltre al superamento sintomatico, che resta imprescindibile, di diventare più responsabili verso sé stessi, il proprio stile di vita e le relazioni sociali e di conseguenza accrescere il proprio potenziale e l’influenza sull’ambiente che li circonda. Se il sistema avrà effetti sull’individuo ciò è anche reciproco: mentre supportiamo la crescita del paziente, sosteniamo anche la sua capacità di migliorare l’ambiente relazionale e il modo di vivere. In particolare la Gruppoanalisi soggettuale (Lo Verso G., Di Blasi M., 2012), parte integrante della formazione che proponiamo, conferma il superamento della posizione tradizionale delle istituzioni curanti, in cui il paziente è considerato come un ‘oggetto’ estrapolato da tutta la complessità del mondo di cui egli invece è espressione e con il quale si intreccia ogni suo aspetto e ove lo stesso suo problema psicologico ‘sintomatizza’ la disfunzione dell’intero sistema di organismi gruppali di cui fa parte, a livello trans-personale e inter e transgenerazionale.  Si configura così una psicoterapia dei campi multipersonali (Pontalti C., 1998) in collegamento con il taglio relazionale che oggi anche le neuroscienze propongono dal loro punto di vista.

Solo riconoscendo l’esistenza di un reciproco rispecchiamento tra il mondo interno individuale e quello del sistema circostante (famiglia, gruppo, istituzione, società), si può pensare di promuovere un’epistemologia clinica trasformativa, in grado di intervenire a tutti i livelli, riflettere sui modelli culturali e attivare scambi che permettano la trasformazione dello spazio di convivenza comune in termini “win-win” (Pergola, 2019). In sostanza, il lavoro di cura, con tali strumenti gruppo analitici, è finalizzato al superamento sintomatico e alla trasformazione della psicopatologia individuale. In tal senso il metodo gruppo terapeutico, con il suo ampliamento polisanalitico, sarà utile per curare le specificità psicopatologiche della nostra contemporaneità, così mutevole e instabile, in un contesto in cui, insieme con le vecchie strutture sociali, vengono meno le tradizionali strutture psicopatologiche.

Intendiamo formare Psicoterapeuti che possano disporre degli strumenti necessari per poter interagire positivamente anche con sistemi di pensiero, interpretazioni e dispositivi tecnici provenienti da altri mondi culturali e da chi in quel momento li rappresenta. L’acquisizione degli assunti di base dell’epistemologia della complessità e la loro trasposizione nel campo della clinica, hanno rappresentato una premessa necessaria rispetto al modo in cui sono state messe a tema e affrontate questioni riguardanti lo sviluppo del Sé, della patologia e l’impostazione dei set(ting) (Giunta, Lo Verso, 2019).

LA SPERANZA è di contribuire così a costruire un con-vivere, attraverso il co-pensare, il co-vedere, il co-operare attraverso il Gruppo: per riconoscere e valorizzare la ricchezza della diversità; pronti a cogliere nuovi fenomeni sociali, intuendone cause e possibili effetti; a tradurre tutto ciò in analisi chiare e in indicazioni operative per la collettività a tutela dei Diritti Umani.